Descrizione
Il nome Roveredo ha le sue origini nell'alto medioevo, quando la zona era caratterizzata da boschi di farnie lungo i fiumi. In particolare, la quercia, chiamata "robur" nel veronese, fu un elemento dominante. Un bosco di querce, noto come roburetu, ha dato origine al nome, con l'aggiunta di "di Guà" dal nome del fiume che attraversa la regione per distinguerlo da altri toponimi simili.
Nella storia del comune, le prime insediamenti organizzati si verificarono dopo la battaglia di Azio, con una colonizzazione da parte dei reduci nel sistema di centuriazione. Il comune ha sperimentato una lunga fase di frammentazione abitativa, con lo sviluppo del centro in un periodo successivo. La storia locale è testimoniata dai monumenti che riflettono la presenza continua della popolazione.
Durante i secoli XIX e XX, Roveredo ha sofferto di una forte emigrazione a causa della mancanza di alternative economiche all'agricoltura. Tuttavia, ci fu una rinascita con l'emergere delle società di mutuo soccorso e delle leghe dei braccianti. In seguito all'Enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII, nacquero le casse rurali e i gruppi di solidarietà all'interno delle parrocchie, che in seguito si evolsero in banche popolari. Queste istituzioni, insieme alle precedenti, hanno contribuito alla crescita e alla strutturazione attiva di Roveredo come una società prospera, con una resilienza dimostrata anche durante la crisi delle piccole banche verificatasi poco prima della seconda guerra mondiale.